25 Febbraio 2023 – Piazza della Cancelleria 1 – Roma
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25 Febbraio 2023 – Piazza della Cancelleria 1 – Roma
L’uomo questo sconosciuto, scriveva Alexis Carrel quasi cento anni fa. Ma cosa resta dell’uomo, per come è stato inteso sino ad oggi? A ben guardare, molto poco. Tra i dogmi del mainstream, l’iper-digitalizzazione, l’attacco alla vita e il lavaggio del cervello a cui è sottoposto, viene da chiedersi – parafrasando Primo Levi – se questo è l’uomo.
Per riflettere e reagire a questa trasformazione radicale e transumana, si è costituito un sodalizio di voci libere, apartitico e ‘politicamente scorretto’. Scorretto, sì, se ‘correttezza’ è quel relativismo materialista che oggi vuole negare tutto, financo la dignità della vita e la sua non negoziabilità, nonché l’idea di uomo e donna per come l’abbiamo sin qui conosciuta, vissuta e sperimentata e per come ci è stata trasmessa.
Il progetto e tavolo di confronto permanente Se questo è l’uomo – animato nella sua espressione convegnistica da Cinabro Edizioni, ProVita e Famiglia e dalla rivista Fuoco, da giornalisti, scrittori e semplici persone impegnate nella società civile – pone al centro la sacralità dell’uomo e la sua identità. Principi fondanti, irriducibili di fronte alla violenza delle ideologie transumaniste che, negli ultimi anni e con sempre maggior aggressività, attentano alla dimensione umana, alla sua integrità.
A difesa della vita, dunque, nella sua accezione più autentica, in ogni possibilità che la stessa possa esprimere, e oltre e contro ogni ideologia.
L’uomo, infatti, è sotto attacco e le ‘armi’ di questa aggressione sono molteplici: dall’ideologia gender, che nega edonisticamente le realtà fondamentali di uomo e donna, a quelle a favore di aborto ed eutanasia, per cui la vita è tale solo se ‘utile’, piacevole e produttiva; le nuove ideologie ‘green’, dove l’uomo non è più custode e responsabile del mondo e della natura, ma soggetto passivo, quando non un vero e proprio virus da abbattare e immolare sull’altare di ‘Madre Terra’; una tecnologia fuori controllo, dove è l’uomo ad essere l’oggetto e non il soggetto della rivoluzione digitale; fino alla manipolazione mediatica e dell’informazione, atta a indurre artificialmente dei fenomeni di massa nel costume e nelle menti.
Per riaffermare l’evidenza rivoluzionaria della Verità, nell’epoca della stravaganza a tutti i costi e della negazione d’ogni limite, Se questo è l’uomo sarà testimonianza: un fiammifero, piccolo ma visibile, che vuole rimanere acceso nelle tenebre che avanzano.
L’uomo e l’attacco alla sua Vita. Polarità Uomo-Donna, Famiglia, lotta contro il gender, rifiuto dell’Intelligenza Artificiale, Identità, Tutela delle radici.
Sette autorevolissimi relatori per il convegno del 25 Febbraio.
a cura degli Organizzatori
20min
70min
17:30
20min
60min
a cura degli Organizzatori
15min
Osservando il mondo, viene spontaneo chiedersi se G.K. Chesterton, profetizzando che «Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro. Spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate», potesse immaginare che saremmo arrivati al punto attuale. Proprio per questo, accendere quei fuochi e sguainare quelle spade rimangono atti dovuti, perché non esiste giustizia senza verità e la verità, che è l’identità del reale, è oggi negata dal brutale e violento programma di trasformazione transumana in atto: ideologie a favore di gender, aborto ed eutanasia, ideologie ‘green’ e nuova cucina ‘(in)sostenibile’ a base di insetti, intelligenza artificiale e ‘non possedere nulla per essere felici’.
Tutto ciò suscita solamente un’azione, semplice e spontanea: rendere testimonianza ‘alla natura delle cose’.
Per questo, il 25 febbraio 2023, in Roma, presso il Palazzo della Cancelleria, ad opera del coordinamento ‘Se questo è l’uomo’ – animato da Cinabro Edizioni, Pro Vita & Famiglia e dalla Rivista FUOCO – si è svolto il convegno ‘Se questo è l’uomo. La crisi antropologica dal politicamente corretto al metaverso’.
L’evento rappresenta il primo appuntamento di un più vasto filone convegnistico, che, inaugurato nel 2020 con l’evento Armi di distrazione di massa e sospeso a causa del clima pandemico, ha oggi in animo di porsi come il tavolo di confronto e riflessione pubblica annuale del Coordinamento. L’obiettivo è tenere fermo sulle dimensioni fondamentali dell’uomo e della donna, nelle loro storia e prospettive, perché negarle significa comprimere artificiosamente la dignità della vita umana, il suo fluire e il suo fruttificare per l’avvenire.
I lavori sono iniziati alle 15:30, con i saluti degli Organizzatori, tra cui quello di Toni Brandi, presidente e fondatore di Pro Vita & Famiglia.
Nell’ambito della prima tavola rotonda, dal titolo ‘Restiamo umani: crisi antropologica e questione etica, oggi’, partecipata da Maria Rachele Ruiu (membro del direttivo di Pro Vita & Famiglia), Simone Pillon (avvocato, già senatore della Repubblica e animatore del ‘Family Day’) e Francesco Borgonovo (vicedirettore de “La Verità”) e moderata da Paolo Inselvini, la parola è stata presa subito da Maria Rachele Ruiu, che ha fatto luce sul legame tra le ideologie in spregio alla vita, come quella a favore dell’aborto e di una visione fluida e ideologica dell’identità sessuale. La ‘ricetta’ che è stata proposta è quella dell’Amore, non come innamoramento, ma come dono, dedizione e volontà, come capacità di ‘fare spazio all’altro’, che trova il suo paradigma e scuola nella maternità; maternità che, forse proprio per questo, oggi spaventa fino di venire pubblicamente combattuta. Sulla stessa linea d’onda, Simone Pillon ha ribadito che l’amore non è quello di San Valentino e dello sfoggio sui social, ma il sacrificio per le persone che ne hanno bisogno, all’interno e al di fuori della propria famiglia, recuperando così un autentico senso di comunità. Infine, Francesco Borgonovo ha ribadito l’importanza di combattere per offrire una risposta alternativa al sistema imperante, non solo delle lamentele.
Dopo una pausa-caffè, per proseguire poi alle 18:00 con la seconda tavola rotonda, dal titolo ‘Restare liberi: dal politicamente corretto alla deriva transumanista’, moderata, sempre, da Paolo Inselvini e presieduta da Marcello Foa (giornalista internazionale, già presidente della Rai), Enrica Perucchietti (scrittrice) e Francesco Giubilei (editore e scrittore, presidente di Nazione Futura).
Ha esordito Enrica Perucchietti, mettendo in guardia dai pericoli di una tecnologia sempre più invadente e soverchiante, utilizzata non per finalità ‘filantropiche’, bensì in via funzionale alla strutturazione di un soffocante capitalismo della sorveglianza, funzionale alla proiezione a tavolino dei desideri e delle paure delle persone in ottica transumanista. A seguire, Marcello Foa ha smascherato le stesse dinamiche trasumaniste sviluppantesi, però, non sul per mezzo della tecnologia, bensì dell’informazione, di un’informazione filtrata a tavolino, in cui l’opinione, dunque le aspirazioni e le angosce, è ‘creata ad arte’ dai ‘manipolatori dell’informazione’. Infine, è intervenuto Francesco Giubilei, che, dopo tecnologia e informazione, ha chiuso il quadro parlando del mondo della ‘cultura’ e della sua cappa ideologica, che oggi si ammanta delle nuove ideologie ambientaliste, in cui l’uomo è visto come colpevole servo e non custode responsabile della natura: specchietto per le allodole di una ben più mefitica ‘decrescita’, di cui il piano è convincere che – per chi non l’avesse capito – solo venendo spogliati di tutto potremo essere responsabili, sostenibili e, infine, felici.
Il Convegno si è concluso alle ore 19:30, dopo i saluti finali degli organizzatori. Cinabro Edizioni, la Rivista FUOCO e Pro Vita & Famiglia, quest’ultima sempre nella persona di Toni Brandi, danno appuntamento a tutti per il prossimo anno e, soprattutto, già per l’indomani, con i lavori e la testimonianza del coordinamento ‘Se questo è l’uomo’ proseguono, aperti alla partecipazione e al contributo di tutti coloro che sono pronti a mettersi al servizio della Verità e della Vita, oltre ogni ideologia.
Palazzo della Cancelleria
Piazza della Cancelleria 1, Roma